04/02/2013 08:09 |
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| | | OFFLINE | Post: 4.774 | Registrato il: 13/08/2004 | Città: BORGOMANERO | Età: 49 | Amministratore unico | Utente Gold | |
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Senza polemica perché so che quello che interessa a tutti noi sia l'autocross come sport e basta, però, qui si sta parlando di 30 euro in più a gara per farsi vedere in televisione. Per uno che spende migliaia di euro per farsi preparare un motore nuovo, con la speranza di avere più visibilità per gli sponsor, dovrebbero tutti aderire con entusiasmo.
La similitudine con gli operai non vale. Conosco aziende dove se operai e impiegati di basso livello non si accollassero tutte le problematiche dei cosiddetti "responsabili" o dei dirigenti, queste aziende crollerebbero come un castello di carte. E per assurdo la dirigenza fa di tutto per mettere uffici e reparti uno contro l'altro...
Se l'azienda è medio-grande sono quasi tutte così, provate a pensarci.
E' così anche qui: quindi quello che si chiede è che ciascuno faccia qualcosa, soprattutto i piloti. Le federazioni, con le loro lotte e le loro colpe, restino pure fuori. Qui sono Tom e Giovanni che fanno la differenza, non gli alti dirigenti.
E si tratta di dire se aderire, tirando fuori 30 euro in più a gara (e non si parla certo di 20 gare...).
I piloti che hanno capito tutto questo e hanno avuto il "coraggio" di esporsi?
Li vedete qui sopra: Giliberti, Campanino e Giacomotti.
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