00 17/10/2012 09:29
Mi permetto di aggiungere quanto scrisse Daniele in un vecchio "Punto" di qualche anno fa, di cui si parla nell'ultima puntata della rubrica:




26-05-2005






RIVOLUZIONE!



Subito dopo la gara di Montagnana avevo preparato a caldo un articolo di commento a ciò che avevo visto in pista, ad alcune belle sorprese tipo Mariano Rossetto e la sua spettacolosa BMW 320 proto, al ridebutto del 3A di Alex Gallotta ( entrambi sfortunati per guai tecnici in finale ) ad ottime performance di Alfonso Ingrami assoluto dominatore in divisione 3, così come Alessandro Ferretti in 1A, alle ottime prestazioni dei due giovani Sternieri, al sempre più convincente e continuativo Erminio Forti, alla sorpresa Nebiolo in divisione 1, al nutrito numero di piloti nelle categorie dei prototipi ed alla scarsa presenza di piloti nelle ruote coperte, ma si sa che Bill Gates, stufo di guadagnare poco, fa sì che ogni tanto il pc si mangi ciò che uno ha preparato con attenzione e non te lo faccia più ritrovare, così il vero articolo si è perso in qualche remota e sconfinata zona dei meandri informatici.


Poco male direte voi, ma quello che scrivo ora doveva essere un secondo articolo da pubblicare a seguito del primo.


Intanto cominciamo dal titolo, perchè Rivoluzione ?


Perchè in questi ultimi anni ho tentato di svegliare un po' l'ambiente, soprattutto segnalando che 2 erano gli interventi principali da prendere in considerazione : 1 - avere più impianti veri sul territorio nazionale, il più vicino possibile allo standar di Maggiora, o a quello degli autodromi su asfalto disseminati da nord a sud della penisola.


2 - ottenere un parco vetture che invogliasse il pubblico, quello vero, vale a dire non solo quello degli appassionati più assidui, ma anche le persone che non sono dei conoscitori estremi della specialità, ma semplici fannulloni domenicali che partono da casa per vedersi uno spettacolo divertente ed emozionante.


Questo secondo punto, involontariamente, la Csai lo ha spinto, qualcuno crede che la "colpa" sia mia, ma si sbaglia due volte, la prima perchè non c'entro nulla con le decisioni dei vertici della sottocommissione, secondo perchè non è una colpa, ma un pregio e l'unico modo per ringiovanire un parco vetture che stava diventando il più vecchio d' Europa.


Però tutto ciò non basta e quindi, dopo averne parlato domenica a Montagnana a tavola davanti ad un ottimo piatto di pasta al sugo e funghetti trifolati, che la sempre gentile e puntuale signora Susan, la moglie di superGigi, ha preparato con maestria, ho raccontato la mia "rivoluzione" per lanciare, attenzione, non ho scritto ri-lanciare, ma semplicemente "lanciare" la specialità della velocità su terra a 360°, vale a dire per cercare di far conoscere l'autocross a tutti.


Primo punto, tutte le specialità motoristiche che hanno successo e visibilità presso i media hanno una caratteristica che il vst non ha mai avuto : la partecipazione delle case ufficiali in prima persona.


Come ottenerla ? Con l'organizzazione di trofei monomarca da parte di case impegnate anche a livello sportivo nei rallies.


In questi trofei troverebbero posto anche parecchi piloti di rally che avrebbero modo di alternare le loro abituali competizioni con gare a stretto contatto con gli altri e senza navigatore, esempi di attuali piloti dell'autocross che sono stati, o sono ancora rallisti, penso non ci sia bisogno di elencarli, essendo un numero elevatissimo.


L'ipotesi dovrebbe anche essere interessante per le case, poichè da sempre gli italiani nel rally sono sempre andati forte sull'asfalto e mediamente male sulla terra, rispetto agli stranieri, quindi ci sarebbe un banco prova permanente per allevare piloti da terra, o modificare il loro stile di guida, oltre a trovare nuovi talenti.


L'entrata delle case ufficiali porterebbe altri sponsors tecnici, montepremi in materiali ed in denaro e, soprattutto, grande visibilità da parte dei media. Fin qui tutto bello, avevo già anche preparato un piano per far vedere agli interessati delle varie case automobilistiche una prova dell'europeo a Maggiora, miglior modo per far capire il grado di spettacolarità della specialità, poi mi sono fermato, perchè la prima domanda che mi avrebbero rivolto, dopo essersi lustrati gli occhi sarebbe stata : " Su quali altre piste si potrebbe organizzare il trofeo monomarca ? " Fine delle trasmissioni, perchè al momento c'è solo Maggiora a poter reggere un'organizzazione da far vedere a "tutto" il pubblico, quello abituato per altri spettacoli ad andare a Monza, a Imola, al Mugello, ad Ottobiano, a Castelletto di Branduzzo, ecc.ma anche ad andare nei palazzetti sulle tribune a vedere il trial o il motocross indoor.


Per il vst , tranne a Maggiora, il pubblico arriva e deve stare in piedi attaccato ad una rete, spesso senza servizi adeguati, sia igienici che di ristoro, che di relax. Risultato : prima idea ferma nel cassetto da circa 3 anni !!!


A questo punto scatta la seconda idea, ben più scellerata della prima, ma ho visto che i pochi a cui l'ho esposta, l'hanno trovata il possibile toccasana e l'unica strada percorribile se veramente si vuole che l'autocross lasci l'ultimo posto assoluto di tutte le specialità motoristiche, così come è attualmente.


La parola d'ordine è SPETTACOLO. In primo luogo in località con bacino di pubblico enorme, così la percentuale diventerebbe altissima, qualche esempio ? Milano, Torino, Roma, Bologna, Palermo, può bastare ? Ma altre località molto più piccole in origine, ma in determinati periodi dell'anno con un bacino d'utenza ancora superiore alle precedenti, vale a dire : Rimini, Forte dei Marmi, Riccione, Viareggio, Fregene, Lignano Sabbiadoro, Taormina, Olbia, ecc. Quando ? Ma ovviamente in piena estate.


Fin qui oltre che folle può anche sembrare interessante, ma il bello deve ancora venire.


Poche righe sopra ho parlato di trial e motocross indoor non a caso, l'idea sarebbe quella di costruire piste in terra in un tour itinerante nelle principali località balneari nel periodo di massima affluenza, vale a dire da giugno a fine settembre.


Piste da costruire in settimana, spremere a dovere sabato e domenica e poi smantellare, lasciando il luogo come prima del nostro arrivo.


Come ottenere i permessi e gli spazi necessari ? Tramite i Comuni ed i loro Enti Fiera, che darebbero prestigio e visibilità a località che sono sempre in cerca di exploit estivi per attirare turismo e penserebbero loro a supportare anche una buona fetta di pubblicità.


Ho parlato di spettacolo, poichè in estate si muovono tutti, maschi e femmine, appassionati di gare di auto e non, per spettacolo bisogna che ci sia un po' di tutto, quindi musica e giochi, quindi un bel contratto con qualche grossa radio o network musicale, con spazi sempre pieni tra gara e gara, oltre a cibo e bevande in quantità per tutti.


Un altro dei punti focali che sento, giustamente, richiedere maggiormente dagli appassionati maschi da molto tempo, sono le belle fanciulle nel paddock e a bordo pista, in una situazione dallo standar così elevato, penso proprio che non dovrebbero più mancare e per parafrasare uno degli ultimi personaggi di Antonio Albanese, potremmo dire " Chiù pelu per tutti !!! "


Questo per far capire che anche il contorno è importantissimo, ma non perdiamo di vista lo scopo principale, cioè l'autocross a livelli eccezionali e di primo piano, cosa mai avvenuta.


So già che i puristi dell'autocross saranno scandalizzati, tranquilli, Maggiora non l'ho citata, ma ad iniziare ed a chiudere l'eventuale folle idea ci sarebbe sempre, con in più la sua ciliegina fantastica dell'europeo, ma a quel punto tutta Italia conoscerebbe per nome e cognome tutti i nostri piloti, più qualche nuovo arrivo, anzi, penso molti nuovi arrivi, vista la visibilità che la specialità prenderebbe in poco tempo. Da una rivoluzione come questa la specialità ne ricaverebbe una notorietà inimmaginabile con possibilità future enormi, anche perchè, come successe negli anni 80 e poi 90, sarebbero molti a voler costruire impianti importanti permanenti per ospitare alcune prove di un evento importante, riuscendo nel tempo, magari a soppiantare gli impianti provvisori del tour itinerante, mentre se questa formula piacesse veramente al pubblico e ne portasse sempre di più, allora perchè cambiare ?!


Per ora basta, aspetto commenti positivi o negativi, ma sempre costruttivi, anche magari da chi pensa che Ostorero stia cercando di demolire definitivamente una specialità alla quale ho prestato la mia voce ininterrottamente dal lontanissimo 1979 e, se mi vorranno ancora, continuerò a prestarla ancora per un tot di tempo. So anche che il pensiero primario dei piloti, degli appassionati e dei tecnici del settore è rivolto all'immediato, alla prossima gara, alla futura modifica, ma pensare in anticipo con del tempo davanti non fa mai male e dà la possibilità di smussare tanti spigoli che in una follia del genere inevitabilmente si manifesteranno e si paleseranno se, per caso, l'idea si trasformasse in realtà.

Attendo commenti e....soprattutto idee di supporto.




Alla prossima Daniele Ostorero