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Capacità e mentaltà dei piloti italiani ad inserisi nel contesto autocrossistico europeo.

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    maurizio47
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    00 11/09/2014 11:05
    spero che questo tema sia oggetto delle vostre attenzioni. Collaborate numerosi. Grazie
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    BOLLO (manuel)
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    Utente Gold
    00 11/09/2014 11:23
    credo sia un discorso molto articolato, in cui la mentalità del singolo pilota forse è la cosa che c'entra meno
    [Modificato da BOLLO (manuel) 11/09/2014 12:11]

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    manuel
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    m3racingteam
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    00 11/09/2014 12:01
    il problema è uno solo,
    non abbiamo gare per poterci allenare,i pilotiesteri corrono ogni 15 gg in campionati nazionali,con piloti di livello europeo.

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    mikele giliberti
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    Bob93
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    Utente Junior
    00 11/09/2014 12:13
    Maurizio, di solito chi lancia un argomento, magari da anche il proprio parere no? O inserisce spunti su cui iniziare una conversazione...
    Dico la mia: mentalità e capacità secondo me contano poco, quasi niente, quello che serve veramente è la possibilità di allenarsi con piloti di livello europeo, e soprattutto avere i mezzi economici per essere al loro livello.
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    maurizio47
    Post: 198
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    Utente Junior
    00 11/09/2014 13:25
    secondo me ai piloti italiani manca la mentalità di conseguire il risultato. Ho l'impressione che, una volta costruito il buggy, ci sia un rilassamento nel senso che più di così non si possa fare. E, se non vengono i risultati sperati, si comincia a colpevolizzare il motore, chiamare in causa la sfortuna per qualche rottura che forse è dovuta al progetto, accusare il pilota di qualche errore che nell'autocross ci sta. Per capacità non intendo la guida in pista ma la razionalità nel capire i problemi, e questi problemi possono anche non essere risolti subito. Nell'autocross non si può parlare di sfortuna. Quando un buggy ha problemi di progetto puoi correre quanto e con chi vuoi, ma devi avere l'umiltà, per migliorare, di capire gli errori fatti. E ci vuole tempo.
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    BOLLO (manuel)
    Post: 3.170
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    Utente Gold
    00 11/09/2014 14:00
    mmmmm maurizio... sembri dimenticare che a parole si può far tutto, ma quando vai a fare i conti coi soldi...

    ma prima di tutto, secondo me, l'Italia non ha una struttura autocrossistica finalizzata a proporsi in Europa.. è un gran minestrone.
    se vuoi capire cosa serve ai piloti italiani per proporsi in europa, analizza i campionati esteri

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    manuel
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    maurizio47
    Post: 198
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    00 11/09/2014 15:20
    Ho trovato il tempo. Manuel sono completamente d'accordo con te riguardo il secondo punto. Senza andare all'estero deve essere compito della Csai e dei suoi delegati organizzare un campionato unico. Come dici tu così com'è è un bel minestrone. Per quanto riguarda il primo punto la penso cosi: tutti gli appassionati che costruiscono un buggy fanno degli errori, è nella logica delle cose. Succede anche in F1. Ma una volta sceso in pista, economicamente il più è fatto. A delle eventuali migliorie si possono dare delle priorità. Ma insisto nel dire che si devono capire dove farle. A me sta bene che su 50 concorrenti il nostro ipotetico buggy faccia il 49novesimo tempo,ma deve essere un punto di partenza non di arrivo. Qesta è mentalità positiva.
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    GiovanniTrincossi
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    Utente Junior
    00 11/09/2014 15:24
    Ciao a tutti ,
    mi permetto di scrivere qualcosa :
    Secondo me Maurizio47 ha perfettamente ragione , nel senso che manca nella mentalita dei piloti italiani credo il fatto di conseguire un risultato . Secondo me non si puo' andare da nessuan parte se non pianifichi quello che vuoi ottenere con quanto hai ha disposizione.
    Correre in auto e' costoso sia che si faccia qualche gara qua' e la' la domenica (CSAI/UISP/CSEN/ENDAS)che un campionato per intero, ma c'e un fatto credo molto importante da non sottovalutare: non si disperdere le forze.
    Io stesso credo di esserne l'esempio(spero positivo), non sono un fenomeno di pilota e non ho un budget cosi importante ecc ecc eppure quest anno sono riuscito a pianificare un tot di gare di un campionato CEZ (Austria/Repubblica Ceca/Ungheria/Italia/Croazia) e mi trovo in classifica ad essere nei primi tre.
    Con questo voglio dire che mi sono concentrato solo su quello evitando di disperdere forze magari in altre gare che potevano mettermi in luce per una domenica o perche' erano vicino casa o perche' potevano essere divertenti ecc ecc. Credo che alla fine provare a porsi un obiettivo paga, anche perche' se si vuole crescere a livello di guida bisogna andare dove ci sono i piloti forti e provare ad imitarli e l'esperienza nell'autocross serve davvero tanto anche conoscere tracciati diversi.

    Saluti Giovanni